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#terrore nello spazio
weirdlookindog · 9 days
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Planet of the Vampires (Terrore nello spazio, 1965)
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sesiondemadrugada · 1 year
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Planet of the Vampires (Mario Bava, 1965).
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gurumog · 2 years
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Planet of the Vampires (1965) Terrore nello Spazio American International Pictures Dir. Mario Bava
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cinemaquiles · 2 years
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DEZ FILMES PARA CONHECER O CINEMA DE MARIO BAVA
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astolfocinema · 4 months
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Planet of the Vampires (1965) --------------------------------- dir. Mario Bava cin. Antonio Pérez Olea, Antonio Rinaldi cs. Italy, Spain
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almostlookedhuman · 2 years
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09/31.
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violamilalba · 3 days
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ancora del senso di colpa. santa caterina da siena che espia le colpe del caso, dopo la morte della sorella cara. già nei diari della mia giovinezza c'era un sentore come di martire rinnovato da chi negli anni mi ha chiamata Santa, prima che io avessi il coraggio di chiudermi nello spazio angusto del martirio. non per scelta (da qui: angusto). lieve egocentrismo, l'idea di poter permettere (promettere?) a chi amo il paradiso, tramite la mia abnegazione. poi tendenza all'ascetismo che diventa mania di perfezione. stare immobile a contemplare un'idea nella mente.
terrore del desiderio. "riscoprire me stessa nel desiderio". sembra impossibile.
johann sebastian bach. raddrizzo la schiena. i doveri mi animano, e null'altro. i doveri fino anche alla tortura. i doveri, come anche ciò che devo a chi amo. essere amata, sembra non importare. eppure sto male: è questo il sinonimo del mio mentire?
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ninoelesirene · 1 year
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Le cose che durano si reggono spesso sull’istituzione di rituali. Succede con le religioni, accade con i rapporti: due ordini di grandezza con un fondo comune, la paura del vuoto.
Li ammantiamo di magia, sacralità, crediamo che possano proteggere dalla morte o dal dolore, e perdiamo di vista il presente.
Mi è improvvisamente mancata l’aria, salutandoti una, due, tre volte, come da nostra consuetudine.
Ho immaginato di fotografarti con un battito di ciglia, fissando le fessure sorridenti dei tuoi occhi così a fondo nella retina da poter poi sovrapporre la tua immagine a qualunque altra, secondo la necessità del cuore; come quando guardi il sole, poi serri le palpebre e lo rivedi al negativo.
Mi ha fatto male pensare alla fine, e in particolare alla fine di un rituale, creato proprio per allontanarlo, il pensiero della fine. Così, come se il mio sguardo proiettasse un fascio solido nello spazio, tangibile, l’ho preso con due mani e l’ho orientato verso il futuro, al quale mi sono accorto di dare spesso le spalle. 180 gradi molto faticosi. Non c’era nulla in quella direzione, c’era, in effetti, il vuoto che temevo, che si scaccia con i rituali e le parole magiche, intarsiate apposta per dedicarle alle persone che ami, illudendoti di proteggerle da un terrore tutto tuo. Sono le parole che non ti dirò più, che non dirò più a nessuno.
E non sarà per lasciarti andare, sarà per averti accanto qui e ora, nel modo che decideremo, se lo decideremo. Cercherò di essere libero dalla paura che fa scambiare la forma con la sostanza e riduce il presente a un setaccio che, incapace di trattenere gli eventi, li lascia depositarsi nel passato secondo un preciso, lento rituale, per la paura di un futuro che sembra vuoto e invece è soltanto aperto.
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
L’ESPRESSIONE
Si tolgano all’arte due parole: bellezza e artistico. Si adotti, invece, il termine "espressione". Attraversata su questo versante, l’arte ritrova la sua essenza multiforme, i suoi “sensi”, plurali, diffusi, ricchi di significati, appartenenti a una dimensione culturale collettiva, di mille voci che trovano “espressione” in un gesto, in un’immagine pittorica, in un tratto di scalpello, nelle innumerevoli tecniche, moltiplicate da altrettanti strumenti, sorte nel corso del ‘900 e poi in questo primo ventennio del XXI secolo. Dunque, l’arte ha attraversato e continuerà a percorrere cammini imponderabili, tutti orientati nel verso della libertà e della sensibilità, sublimandosi con efficacia oppure ingaggiando una polemica contrapposizione con se stessa. Poiché è dell’arte, di ogni forma che l’uomo plasma per esprimersi, la manifestazione di un pensiero sul mondo capace di rappresentarne una traccia nel tempo. Una traccia non sempre lineare, spesso equivoca, ambigua, sconcertante, che racchiude una critica feroce all’arte della crisi e dell’identità perduta: come la “Merda d’artista” di Piero Manzoni (1933-1963), datata 1961, conservata nel Museo del Novecento a Milano. Il manifesto dell’arte concettuale contro l’arte concettuale. Quale migliore espressione per i mille detrattori dell’arte contemporanea? Ecco come diviene traccia che promana da un’esperienza collettiva: la soggettività è solo la maschera di una struttura formata dalla relazione, che è nel tempo e nello spazio, imprescindibile erede di stratificazioni millenarie. Così, quella traccia, nell’arte è: tragedia e commedia, meditazione e impulso, armonia e caos, convenzione e dissacrazione, gioco polemico e significato profondo, sacro e profano, vita e morte, il fanciullo e l’adulto, gioia e terrore, mimesi e simbolo, reale e irreale, razionale e irrazionale, sensuale e orrida, intelligente e sciocca, libera e servile, ammaliante e disgustosa, palese e indecifrabile, geniale e banale. L’arte è l’umanità che nasconde e che rivela. Espressione muta. Eppure, l’unica a poter irrompere nel silenzio di una stanza nascosta: la coscienza.
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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susieporta · 1 year
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Un metodo o una pratica può aiutarti a guarire.
Una ricerca o una tecnica spirituale,
Un buon terapeuta
Anche possono aiutare.
Ma secondo la mia esperienza,
esiste una modalità molto più potente e diretta.
La relazione.
Una relazione intima.
Il tipo di relazione in cui qualcuno conta profondamente per voi.
In cui si attiva il sistema di attaccamento.
In altre parole, il tipo di relazione che scatena le vostre ferite più profonde, i vostri traumi più nascosti e i vostri sentimenti repressi.
Il tipo di relazione che invita il materiale represso a uscire dal nascondiglio, dal corpo, dall'inconscio e a entrare nella luce e nello spazio di Adesso, dove può essere VISTO.
E in una relazione sana, vi sentirete abbastanza sicuri da sentire ed esprimere questi sentimenti più potenti, intensi e "insicuri"
Sapete che non sarete svergognati, biasimati, bullizzati, attaccati o trascurati per il fatto di essere autentici.
Il vostro sistema nervoso vi prepara a nascondervi e a morire,
eppure vivete e prosperate.
Più potente di qualsiasi indagine, terapia, modalità di guarigione creata dalla mente:
È mostrarsi a qualcuno!
Non solo le parti piacevoli, le parti risvegliate, ma anche il dolore, la rabbia, il terrore che c'è dentro.
Il prezioso bambino interiore.
La vostra goffaggine e incertezza.
La vostra sessualità e la vostra sensualità.
La vostra creatività e il vostro dubbio.
La vostra saggezza e la vostra giocosità.
Non è forse questo che tutti noi vogliamo dall'amore?
Mostrare tutto di sé.
Ed essere convalidati, sostenuti, inondati d'amore.
Non a dispetto di ciò che si condivide,
ma grazie a ciò che si condivide.
La relazione intima, nella sua forma più salutare, farà spurgare i vostri traumi più profondi, disseppellirà le vostre parti nascoste, quelle che forse nemmeno i migliori terapeuti, i migliori metodi, le migliori indagini e le migliori pratiche riescono a raggiungere.
Essere amati e far entrare l'amore. Sì.
Essere profondamente vulnerabili ed essere amati per questo.
Essere nel proprio potere ed essere amati per questo.
Essere sciocchi, creativi, goffi, rotti e integri ed essere amati per questo.
Questo è il potere curativo del vero amore.
Se il vostro partner non può o non vuole offrirvi questo campo profondamente curativo, non dovete lasciarlo oggi.
Potete trovare altri che vi sostengano nel vostro trauma.
Naturalmente potete invitare il vostro partner a questo lavoro, potete chiedere ciò che volete e di cui avete bisogno.
Non potete aspettarvi che il vostro partner vi guarisca, ma potete aspettarvi che si prenda cura di voi.
Man mano che vi risvegliate,
il vostro partner si avvicinerà o si allontanerà.
In ogni caso, c'è un pozzo d'amore dentro di voi.
Benedite chi se ne va, benedite chi resta.
Benedite chi testimonia la vostra guarigione.
Benedite chi si avvicina.
Jeff Foster 💞
E dunque il tipo di relazione che fa emergere ciò che reputiamo “il peggio di noi” non necessariamente è una relazione tossica!
Ma piuttosto onesta e sincera!
Autentica e vera!
Persi nell’idea dell’amore holliwoodiano rincorriamo biancaneve ed il principe azzurro
Ma la relazione che ti spinge ad aprire il cuore all’Amore che sei,
non sempre ti da quello che vuoi,
perché va a risvegliare quello che non vuoi vedere
Una relazione onesta, è una relazione vera
È una relazione che non solo soddisfa i bisogni di sicurezza, ma che fa emergere l’insicurezza che chiede di essere vista ed amata per quello che è
È una relazione che ti fa venire la voglia di fuggire lontano a volte, non dall’altro, ma dall’amore
Una relazione che tira fuori ció che tu chiami “il peggio di te”
Una relazione che ti invita ad incontrare la tua verità, a scoprire le tue dipendenze, le tue più grandi paure, tra cui la paura di amare e di farsi amare!
Ma anche una relazione che ti porta a scoprire che l’amore sei tu, con o senza l’altro
Perché per avere una relazione profonda, paradossalmente non sempre bisogna stare fisicamente insieme, anzi… a volte l’esatto contrario
A volte
Pertanto benedici soprattutto chi in un modo o nell’altro ti porta a tornare a te, all’Amore che sei e sei sempre stato e stata, è in quell’apertura e consapevolezza che avvengono i miracoli e la più profonda guarigione
Per questo tipo di relazioni ci vuole senz’altro un legame profondo, onesto e sincero
VENERE: IL RICHIAMO DELL’AMORE, siamo pronti
Claudia Sapienza
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r-d-m-a00 · 5 months
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“La famiglia a puttane. L'amore? A puttane!
Il lavoro a puttane. Gli amici? A puttane!
La mia vita è un Puttantour! Ormai niente mi butta giù!
“Mi sono ripreso!" Ecco, questa è una cazzata!
Mia mamma è incazzata, come una Kazaka!
La vita te la fa pagare e infatti l'ho pagata
"Che merda sto disco", infatti è una cagata!
Ordino whisky ma è pranzo!
Mi senti e pensi "Ma è pazzo!"
Vi sento e penso "Ma che cazzo!"
Nella vita buttati! Ma dal terrazzo!
Ufo: Volo nello spazio col disco
Non mangio la merda non la digerisco
Tipa problematica ma scopa di Cristo
La vita è matematica: non la capisco!
Esausto! Dormo con le luci accese
Dentro un guasto, cerco il tasto "reset"
Quando rientro le paranoie mi aspettano sul letto stese
E se non c'ho un euro è perché crescendo ho pagato a mie spese
Puttantour! Vado a puttane in tourbus!
Torno alle 5, un po' tutto fatto con una fame assurda
Vita puttana ma furba, a volte fotte, altre masturba!
Assecondo ogni turba , chiunque parla a me mi disturba!
Fisso il muro tipo proiettore, va tutto a puttane serve un protettore!
Igienità mentale passa l'ispettore, "Sconcerto e Terrore" esperto nel settore
Mi faccio brutti film: Cinepattone!”
7 anni dalla colonna sonora di tutta la mia vita,incredibile.
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weirdlookindog · 11 months
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Terrore nello spazio (1965)
AKA Planet of the Vampires, The Demon Planet, The Planet of the Damned, The Planet of Terror, The Haunted World, The Haunted Planet, The Outlawed Planet, Terror in Space, Space Mutants, Planet of Blood
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gurumog · 2 years
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Planet of the Vampires (1965) Terrore nello Spazio American International Pictures Dir. Mario Bava
Norma Bengell as Sanya Evi Marandi as Tiona Franco Andrei as Bert
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francescoandriano · 1 year
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Mario Bava, Terrore nello spazio, 1965, Italia, Spagna, 90 min
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: Eva Kant spegne le candeline a Bresso sabato 4 marzo
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Milano: Eva Kant spegne le candeline a Bresso sabato 4 marzo. A sessant’anni dalla sua prima uscita in edicola, Eva Kant viene a festeggiare il compleanno a Bresso. A partire dal 4 marzo una mostra dedicata alla bellissima compagna e complice di Diabolik, il leggendario protagonista dell’omonimo fumetto creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani. Arrivata su un aereo dell’Aero Club Milano, spegnerà le candeline della torta proprio a Bresso, nello stesso aeroporto dove nel 1957 Angela Giussani veniva a volare, dopo aver conseguito il brevetto di volo proprio nella nostra città. Per l’occasione l’aeroporto ospiterà un convegno dedicato alle creatrici del Re del Terrore, al fumetto e al volo, con importanti relatori. Una Isetta originale anni ‘50, costruita nei capannoni della Iso Rivolta di Bresso, insieme ad un corteo di moto d’epoca, accompagnerà Eva per le strade di Bresso fino a raggiungere e inaugurare la mostra a lei dedicata. L’esposizione, organizzata dall’Amministrazione comunale e allestita dalla casa editrice Astorina presso lo spazio culturale don Giussani di via Cavour 2, resterà aperta da sabato 4 a domenica 19 marzo e sarà sede di eventi celebrativi per il sessantesimo anniversario di Lady Kant.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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violamilalba · 1 month
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mio padre: grandi profondità io: grandi altezze
grandi altezze, grandi profondità. in entrambi i casi spazi privi di delimitazioni. non privi, piuttosto: limiti non percepibili per il troppo buio e la troppa luce. senso di smarrimento. nessun punto cardinale. luce accecante: annientamento, impossibile rifuggirlo. poi qualcosa di simile alla follia. baluginio esasperato e senza respiro; terrore del paradiso. buio: annichilimento lento, movimento solo nel tempo e non nello spazio. da allora ad adesso, un sempre adesso, da quando si era a quando non si è più e si è colla stanza la stessa stanza. buia.
principio di sindrome dell’accumulo: mia madre. percezione di immensa frustrazione (moltissime sigarette; mani venose; morsi alla labbra; espressione tesa, direi chiusa) ma sopra ogni cosa: un segreto. sotto ogni cosa un segreto di infelicità. disordine è non svelare.
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